Il suono

Tutte le cose create, dai fenomeni più grossolani fino ai fenomeni più sottili, come il pensiero, sono in uno stato di perpetuo movimento e tutto ciò che è in movimento emette delle vibrazioni, quindi dei suoni.

Nell’ essere umano la voce è il canale attraverso il quale la coscienza si manifesta esteriormente; è l’anello di congiunzione fra la mente e le emozioni di una persona a quelli di un’altra. Tutte le cose che vibrano sono sensibili tra di loro, quindi potremmo dire che il suono è l’anello di congiunzione fra tutti i fenomeni.

Come le corde di una chitarra che vengono pizzicate vibrano e fanno vibrare la cassa armonica o le corde di un altro strumento, cosi pure tutte le cose si influenzano le une con le altre mediante la legge sottile dello scambio vibratorio.

Secondo gli antichi insegnamenti dell’India il più perfetto di tutti gli strumenti è la voce umana.
Nessun altro strumento esprime, in modo così perfetto, le sfumature del pensiero e del sentimento.
Il cambiamento del più delicato stato d’animo influisce direttamente sulla voce: l’affilato coltello dell’ira, la spumeggiante cadenza di una risata, il tono misero e duro della cupidigia, la dolcezza della compassione.

Le parole, più che suono puro, sono lo spirito dell’individuo manifestato a livello materiale di esistenza. Quando le parole sono usate rettamente come espressione cosciente dello spirito, hanno il potere di raggiungere il cuore di ogni cosa, di effettuare ciò che la gente definisce miracoli. Swami Kriyananda, discepolo diretto del Maestro Paramhansa Yogananda, dice che la parola ha un potere reale solamente se viene usata per esprimere il vero Sé che dimora dietro alle facciate delle vuote preoccupazioni mondane con cui l’uomo, generalmente, si identifica. Non è soltanto il corpo a formare la voce, ma il cuore, la mente, il Sé. E ci incita a mettere tutto il nostro essere nella parola, ma consiglia di trattenerci quando il parlare diventa soltanto un chiacchierio inutile, che compromette anche la salute.

“Esprimetevi con la coscienza del silenzio interiore e vi accorgerete che, gradualmente, le vostre parole abbracceranno l’universo” (Paramhansa Yogananda).

Certe vibrazioni del pensiero e del sentimento, benché inavvertibili, possono essere captate, dato che esse reagiscono a parecchi livelli. Queste vibrazioni unite alla musica, che a sua volta viene saturata con il potere del pensiero, possono influenzare la natura in tutti i suoi aspetti.

Tutta la musica oggettiva si basa sulle ottave interiori. Essa può dare dei risultati precisi, non solo di ordine psicologico, ma d’ordine fisico. Esiste una musica tale da far gelare le acque. Vi è una musica capace di uccidere un uomo all’istante. La leggenda della distruzione delle mura di Gerico con la musica è proprio una leggenda di musica oggettiva… … La leggenda di Orfeo è tessuta su tali ricordi … perché Orfeo si serviva della musica per insegnare. La musica degli incantatori di serpenti in Oriente …Spesso non si tratta che di una sola nota, appena modulata e prolungata indefinitamente; in questa semplice nota si sviluppano incessantemente delle ‘ottave interiori’ e, in queste ottave, delle melodie non percepibili dalle orecchie, ma che possono essere sentite nel centro emozionale. E il serpente ode questa musica o, per meglio dire, la sente e le obbedisce”.

Quando il Maestro indù Paramhansa Yogananda, pubblicò il suo libro « Canti cosmici » spiegò nella prefazione che ogni canto era « spiritualizzato », ossia che egli l’aveva cantato fino a ricevere una risposta divina. Quello della spiritualizzazione di un canto è un aspetto incantevole della musica che, in questo modo, diventa strumento per raggiungere elevati stati di coscienza.

Affinché il nostro stato di coscienza si elevi, Yoganandaji suggerisce di spiritualizzarci con i canti cosmici ripetendoli ogni giorno fino a portarli nella supercoscienza; dopodichè ogniqualvolta si canterà lo stesso motivo si verrà condotti nel medesimo stato di coscienza raggiunto attraverso quel canto.

La ripetizione di un canto, di una affermazione o di una preghiera, aiuta a creare una spirale di energia che attira tutti i nostri pensieri verso la sfera spirituale trasformandoli e purificandoli.
I primi padri della chiesa parlano della continua ‘preghiera del cuore’: “…Guida la mente dalla testa fin nel cuore e pronuncia le parole:<< Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me >>, sottovoce con le labbra oppure con la sola mente, come ti è più confacente… …Durante tutto questo tempo sforzati, per quanto puoi, di mantenere la concentrazione e di non accogliere alcun altro pensiero, né cattivo né buono… …Imponiti di restare a lungo così, dimentico di ogni cosa, in pace e pazienza”.
In India questo genere di preghiere cicliche si chiama ‘japa’ e la lingua usata è il sanscrito.
Il sanscrito, nato in un’epoca di profonda spiritualità, contiene nelle sue sillabe dei suoni che i grandi saggi dell’India ritenevano provenienti dal mondo astrale.

I suoni fondamentali del sanscrito o bijamantra, se pronunciati correttamente, sono in grado di effettuare degli enormi cambiamenti nell’ordine naturale delle cose o nella nostra natura.
Spesso la semplice sillaba OM viene usata con questo scopo. OM è infatti il mantra sommo, armonizzato com’è con la pura essenza di tutte le vibrazioni, esso stesso è Vibrazione Cosmica: creazione, conservazione, dissoluzione. AUM (OM).

Gregg Braden nel suo libro “L’effetto Isaia” parla della tecnologia della preghiera e dice:…”Alcuni studi recenti sugli effetti della preghiera danno nuove credibilità ad antiche affermazioni, secondo cui possiamo ‘fare qualcosa’ contro gli orrori del nostro mondo, sia presente che futuro. Gli studi forniscono un crescente corpus di prove del fatto che le preghiere focalizzate, specialmente se svolte su larga scala, hanno un effetto prevedibile e misurabile sulla qualità della vita nel momento in cui vengono pronunciate. Gli studi documentano variazioni statistiche, relative all’incidenza di particolari crimini e di incidenti automobilistici durante i momenti di preghiera, e mostrano l’esistenza di un rapporto diretto tra preghiere e statistiche.

Durante il momento in cui si prega, le statistiche si abbassano. Quando si smette di pregare, le statistiche tornano ai livelli precedenti”.

Si può concludere che i nostri pensieri, i nostri stati d’animo, influenzano le persone che ci stanno vicino, quelle che incontriamo, ma anche la città in cui viviamo. E’ praticamente impossibile non influenzare o non essere influenzati dall’ambiente, ricordiamoci che tutto ciò che esiste vibra.
Namastè

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Tina Vastarella

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